Crack


Prezzo € 17,50
Elliot Edizioni
Libro - Pagine 262
Formato: 14x20,5
Anno: 2008



Com'è possibile che il disastro concentrato in un settore dei mutui, gli ormai famigerati subprime loans, abbia congelato il mercato del credito, provocato il fallimento di storici istituti bancari e portato il mercato sull'orlo di un collasso finanziario senza che nessuno degli operatori sia intervenuto? Eppure i moniti e le grida di allarme da parte degli osservatori all'inizio del 2007 non sono mancati.

Tra coloro che avevano previsto il disastro c'è l'avvocato ed ex banchiere Charles Morris, che in questo libro descrive come la nascita della cosiddetta "finanza strutturata", l'assenza di regole, il grande successo del mercato dei derivati e, infine, l'importanza crescente della matematica finanziaria nel trading abbiano contribuito ad alimentare la bolla creditizia la cui implosione sta creando danni incalcolabili.

Ciò che rende unica questa crisi, sottolinea Morris, è che "l'innovazione finanziaria" ha permesso di convertire istantaneamente la bolla dei mutui ipotecari in una fonte di finanziamento per la spesa dei consumatori, raddoppiando in questo modo l'ammontare del debito. Oggi il valore degli asset è di gran lunga inferiore alla piramide di debiti che è stata costruita sulla loro base e questo genera un problema di solvibilità, non di liquidità. Inondando il sistema con sempre più credito le istituzioni pubbliche rischiano di peggiorare la situazione.

Tuttavia, la degenerazione dell'innovazione finanziaria non può da sola spiegare la grave crisi che sdamo vivendo. Le cause profonde vanno ricercate nelle politiche perseguite dagli Stati Uniti e nelle ideologie che le hanno ispirate: "Stiamo assistendo agli ultimi giorni di un altro ciclo politico-ideologico durato venticinque anni: il rantolo del capitalismo finanziario selvaggio propagandato dalla Scuola di Chicago". Questo sistema finanziario ipertrofico, conclude Morris, deve fare una drastica cura dimagrante e ritornare a vendere beni e servizi reali. Affinchè ciò accada, però, è necessario un periodo di recessione: prima lo affronteremo, meglio sarà.

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